Buon viaggio, Chiara
Ho aspettato a lungo che sorgesse il sole, tra Neffa e Lorenzo Fragola: mai fino a questo preciso istante ho sentito (e badate bene, non pensato, capito o inteso – sentito) che il sole ce l’ho dentro. Io? Sì.
Capisco in questo istante, Anna, la natura inspiegabile e multiforme della nostra relazione passata: era dopamina. Ne producevamo una gran quantità e sapevamo darne anche agli altri, nella maggior parte dei casi. Mi manca spesso quella sensazione, che se ne è andata e va bene così, che era buona, era funzionale, faceva respirare quando mancava l’aria. L’aria manca ancora, e anche spesso. Ma alla fine, l’aria, quella è sempre mancata e non è lei che è una stronza.
Il punto è che l’aria è sempre mancata perché la lasciavo mancare. E che cazzo, da adesso non ce la faccio più con l’aria a tratti.
Da un po’ non lo faccio più, solo che praticare questa scelta è molto ma molto ma molto più difficile che risolvere un sudoku difficile.