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Racconti e invenzioni

Alice’s Christmas Carol

È quasi Natale a Wonderland, con l’aria umida della città inondata di luci che fa sentire nostalgia della neve.

È quasi Natale ed il pomeriggio trascorre con un capitano coraggioso, giovane visionario, che parla di sogni e della ricerca della felicità alla sua squadra… e non sta per niente scherzando.

Un agriturismo perso nel niente della pianura, carrozze, cavalli, pareti gialle e ventisette paia di occhi che per qualche ora guardano tutte nella stessa direzione: il futuro.

Quello brillante e sudato, da costruire a cura di cuori ardenti e fiduciosi.

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Shiny November Rain

Una delle cose che amo delle commedie romantiche è che mi mettono di buonumore.

L’altra è più palese e sottile, assieme: l’altra è che c’è quel sottofondo stabile di essenza del possibile che mischia volere e potere, che mi ricorda che quel che non mi è riuscito di fare è solo una mia responsabilità e che sono ancora in tempo per farlo.

Io-sono-ancora-in-tempo.

Ho una scena da commedia romantica da descrivere, di quelle magiche che sembran favole più che racconti, di quelle che i cuori sognatori immaginano prima di addormentarsi. Forse forse, stasera potrei anche levarmi la soddisfazione di raccontarla.

E poi mi chiederete come ho fatto a figurarmi una serata così.

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Milan l’è un gran Milan

Milano, venerdì, 17 CET.

Due ore a parlare di sicurezza dei dati in Italiano rallentato con uno spagnolo che sa di legge ma non sa di Italia. Un raggio di sole che aleggia sull’asfalto umido, l’A1 in riserva, la tangenziale che scorre sotto le gomme che corrono.

Un sonno incredibile, in corpo. Quasi bianca la notte prima, quella di Alice, tra le luci della vecchia Milano. E solo sogni a popolarla, nemmeno un incubo.

Un prosecco sul terrazzo, poi due, poi tre, scrivendo le note di una vita stonata dopo una tonante notte sintona.

Prosciutto, melone, prosecco, Amelie ed Alice, l’aperitivo con lo smalto lilla e verde. E un giro al fuori salone. Perché bisogna, necessita, solleva, allevia e giova.

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Cameo di Halloween

Ore ventuno e trenta. Ground Zero.

La sala verde acido profuma di spezie, di carta di Eritrea e di amore.

Cena per quattro, famiglia quasi riunita. Mancano la Dottora e Mr KL, ambedue in trasferta per imparare un lavoro nuovo.

Il principe dei gatti riottosi rifugiato in camera per la presenza ingombrante del rumorosissimo cugino Cavalier King.

Una sola bottiglia sul tavolo e stasera è necessario ed importante farsela bastare. Si mangia leggero, cena di pollo al limone e pollo alla senape inondati da una montagna di verdura profumata e croccante. Suona la musica, da Antonella Ruggiero a Frank Sinatra senza soluzione di continuità, e mentre si parla di cose della vita… suona il citofono.

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Backup (remastered)

***Ora sì, che non ha quel senso di passato e di acredine gastroenterica, pronto per il concorso letterario, riecco Backup.

Remastered, come una vecchia incisione su vinile,  

perfezionato e trasformato,

con tanta fatica e neanche un po’ di nostalgia,

da lettera d’amore a letteratura romantica.***

Su questa colonna sonora, che amo e su cui, a mio tempo, scelsi di scrivere: Una lunga storia d’amore

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2013: Odissea nell’AUDI

Cari amici, vi racconto quello che scriverò ai gentilissimi gestori del servizio im-mobilità AUDI: ho bisogno di alcune delucidazioni sul loro modo di lavorare perchè  sono decisamente perplessa, alquanto affaticata e, a dir la verità, anche un po’ nervosa in questo momento.

***

Lunedì 12 agosto 2013, nel primo pomeriggio, ho incidentalmente urtato con la ruota posteriore destra della mia bella AUDI A1 un pezzo di cemento che reggeva le transenne dei lavori in corso in Corso di Porta Vittoria a Milano, davanti al Coin. Mannaggia a me: ho forato.

Ho forato e stavolta lo so che la mia splendida macchina NON ha il ruotino.

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Fiori, farfalle e fate

Domenica di luglio, che caldo fa. Sono le cinque e mezza di mattina, il sole albeggia fuori dalla finestra bianca di Ground Zero e la temperatura si propone già insostenibile.

Alice allunga un orecchio per cogliere segni di vita da Sandwich Floor, ma intorno si sente solo silenzio e il cinguettare degli uccellini che abitano sugli alberi di Melrose Place in versione Segrate.

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