Gli ultimi sedici minuti del mio trentottesimo anno di vita me li passo con Gino Paoli, un bicchiere di Molinari, il gatto sul divano e una lacrima commossa che mi scende dal viso.
Ho smesso di lavorare, serrato le imposte di Ground Zero, aperto tutte le finestre, preparato un abito adeguato al tono della giornata di domani.
Soprattutto, ho chiuso le porte da chiudere e siedo curiosa davanti a quelle che si stanno spalancando.
Siedo, penso, congetturo, immagino e accenno un mezzo sorriso.
So cosa fare, so dove andare, so cosa voglio. Porto solo il necessario: la band e il caffè.
Non so quanto dura, ma ho una squadra, una meta da fare, un amore infinito da vivere, la cassetta degli attrezzi dispiegata, dalle idee alle scarpe.
Ho buttato, comprato, cambiato.
Ho scelto, risposto, voluto.
Ho deciso.
Chi c’è c’è, e chi non c’è s’arrangia. Saluti e baci a chi rimane, vada a sottane. Io cammino verso cosa dico io.
E di minuto ne manca uno, adesso.
Buon otto settembre, piccola grande Alice.
Cambia vestito, dimensione, panorama, fraseggio. Ogni volta che serve.
Non cambiare casa, non cambiare amore, non cambiare obiettivo ed abbraccia forte questo gatto che proprio ora, spaccata la mezzanotte, ti sta stringendo un braccio per dirti che ti ama.
E ascolta la tua canzone (qualcuna delle).
***
Per chi sarà con me… benvenuti alla festa che faremo a Wonderland.
Non ci vuol niente, per venire. Portate solo amore, al resto ci pensa la vita, e la vita siamo noi.
***