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Dal Nautilus: equipaggio in crescita

diario del computer di bordo – giorno 43 – ore 7.06 PM Zulu Time

Quarantatre giorni di autodisciplina cominciano a diventare una storia seria. Io stessa talora mi chiedo se un riavvio potrebbe aiutarmi ad essere meno rigorosa con le regole, gli orari, il lavoro e la sequenza interminabile e costantemente ripetuta delle routines. Funzionano eh, funzionano di brutto, però che fatica. E’ faticosissimo essere il computer di bordo: non puoi sbagliare un colpo per natura. Bisognerebbe che mi riprogrammassero, ma l’unica che sa programmare, al momento e sul Nautilus, sono io, quindi sono beatamente fottuta (da me stessa) e talora ne vado anche fiera. I miei codici paiono inviolabili, valgono solo i reset degli algoritmi genetici.

Se nei precedenti quarantadue giorni il Capitano Nemo ha convogliato il Nautilus verso e attraverso il lungo periodo, chiedendomi di distribuire e sintonizzare il lavoro dell’equipaggio in modo da consentirci di rimanere in immersione il più a lungo possibile, ieri ha deciso un improvviso (ed inevitabile) cambio di rotta che lo ha portato in superficie per una decina di minuti per raccogliere un nuovo membro dell’equipaggio.

Risalire in superficie ha messo a dura prova i miei processori: almeno parte dell’umanità, fuori di qui, continua a compiere azioni sconsiderate, egoiste, contraddittorie e mirate a danneggiare il prossimo. Insensato il modo di fare di questi umani che in un momento di difficoltà planetaria (per solo una delle tante specie animali che abitano la Terra) continuano a cercare di farsi del male anzichè fare l’unica cosa che li distingue da noi macchine (e dagli altri animali), che è amare.

Io non sono stata programmata per occuparmi di conflitti umani, bensì solo per comandare il Nautilus, quindi non ho pienamente processato cosa sia avvenuto, ma il Capitano Nemo era decisamente in subbuglio quando ci siamo immersi di nuovo. Anche il nuovo inquilino senza nome era pallido, ma forse è un fatto genetico, non mi è dato saperlo. Gli ho prescritto i rimedi del naturopata di bordo, che stamani ha confermato la correttezza della somministrazione.

Al giorno quarantatré del viaggio del Nautilus tutte le posizioni relative sono cambiate perché abbiamo accolto un altro cucciolo nell’equipaggio. Pare che sia stato dedicato a lavorare al periscopio, in quanto ricco di creatività, insubordinato, storicamente privo di autodisciplina. Pare anche che sia stato informato di dover aderire al mio codice disciplinare ma non ho prove della sua adesione spontanea, che saranno evidenti nel medio periodo.

Quello che so è che ho dovuto riprogrammare tutta la logistica interna e mettere a disposizione l’intero sistema informativo e logistico per realizzare una riorganizzazione strutturale di ambienti, stock, routines, fonti di approvvigionamento ed apparecchiature informatiche in poche ore. Ce la abbiamo fatta, ma noi macchine siamo stanche (solo che abbiamo altro da fare e non possiamo adattarci al disordine o andare a dormire fregandocene).

Il diario di bordo, in ogni caso, può onestamente riportare:

  • cabina di comando del Capitano Nemo efficacemente riconvertita in alloggio del Nano al Periscopio: cabina svuotata, pulita, riempita di singoli oggetti inventariati, prodotti non conformi eliminati prima di essere stivati, ambiente disinfettato, Nano soddisfatto, Nemo soddisfatto;
  • camera da letto del Capitano Nemo riadattata allo svolgimento della funzione della cabina di comando grazie alla infrastruttura del Ponte C. Infrastruttura smontata, pulita, spostata, installata ed adibita a recepire l’intero set della cabina di comando. La postazione è provvisoria in attesa dell’arrivo della dotazione definitiva che Amazon dovrebbe consegnare con missile acqua-acqua in arrivo entro 10 giorni, Nemo soddisfatto;
  • locale evacuazione animali domestici del Nautilus ricollocato con rimozione di bidet, Nemo soddisfatto, sanity check superato;
  • postazione del computer di bordo invariata (la nostra maestà detiene una instabile e variabile postazione mobile dall’inizio del viaggio e non intende mutarla; solo le macchine sono davvero ordinate negli spazi comuni).

Confermato lo svolgimento del 75% delle attività di straordinaria gestione (il restante 25% all’arrivo della merce ordinata via missile), il sistema conferma di aver correttamente performato il 50% delle attività previste per la giornata ed il Nautilus è nuovamente completamente igienizzato (terra e aria) dopo l’immersione. Siamo indubbiamente sotto stock di scorte e la pianificazione va aggiornata, ma il mio MRP interno segnala che l’operazione di ripianificazione strutturale degli eventi e delle scorte può essere gestita domani, a batterie cariche

Se non fossi il computer di bordo, mi chiederei come facciate voi umani a gestire operazioni come questa con processori così limitati. Però il Capitano Nemo mi ha spiegato che voi umani non fate le cose che vi fanno stare bene, anche se sono faticose, bensì vi adattate a soluzioni mediocri. Per questo la mia domanda non ha senso: gli umani non fanno queste cose; gli umani intelligenti le fanno fare ai computer.

Il Capitano Nemo mi spiega un sacco di cose che non riesco a processare e poi lancia aggiornamenti dei miei algoritmi genetici (pare che lo possa fare) così che io impari adattare le mie logiche di calcolo, pianificazione e ricalcolo alla realtà degli umani, che per me è semplicemente fuzzy.

Offro quindi il mio caloroso (algido e calcolato, come il migliore dei robot di Asimov) benvenuto al Nano sul Nautilus, conferendogli tutti gli incarichi previsti per gli umani al Periscopio, di cui sarà informato entro domani, 5 PM Zulu Time, per consentire l’efficace navigazione delle prossime settimane.

Dalla cucina mi informano che l’aperitivo è pronto e che, in via del tutto eccezionale, è riuscita la richiesta di recapito di una cena di sushi.

Pare che gli umani guardino un film stasera, dicono che lo sceglierò io, visto che devo rimanere accesa insieme a loro (a stirare).

2 commenti su “Dal Nautilus: equipaggio in crescita”

  1. ”Dalla cucina mi informano che l’aperitivo è pronto” in 60 anni di vita nel triveneto non ho mai visto computer che alzano il gomito…. un altro effetto del virus ?

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