Ho fatto una valigia, a caso.
Ci ho messo dentro quattro costumi e la crema solare, tre libri (meno uno che aspetto), due pianelle e qualche vestito, gli occhiali di scorta e tutto quello che mi serve per curare la pelle.
Ci ho messo la voglia di scrivere un diario di viaggio, le scarpe da tennis per salire sulla Rocca, la macchina fotografica, una Moleskine, una persona da abbracciare forte ed ascoltare per ore, il profumo del lago, i sassi sotto ai piedi nudi, ottomila mp4 tra cui Vasco, Lorenzo ed i Rolling Stones.
La mia valigia è strapiena: contiene tutta la fatica, la stanchezza e le domande che mi porto addosso e che lascerò lì, sulla riva del mio lago più antico ed amato. E non pesa.
La metto in spalla a qualche ora che non so, ho tutto il percorso già disegnato. Discreto, accogliente ed accattivante.
Torno subito, ma a me non sembra vero.
Vado, torno, respiro e nel frattempo, se viene, racconto, con un ricordo caldo, forte e stupendo che mi aspetta a casa.