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Live from Ground Zero

Venerdì sera. E tre.

Son morta, è vero, ma ancora piena dell’adrenalina di una settimana da cardiopalma.

Amelie si presenta sfrontata alla porta e mi chiede se preferisco il Negroni o il prosecco, poi va su a cambiarsi e torna con un vassoio magico.

Ci raccontiamo un po’ di cose dense, a bassa voce, mentre la Guerriera ha messo sul fuoco qualcosa e prepara il Negroni, grazie alla SaggiAnna che si ricorda sempre di avere una arancia e il ghiaccio in frigo.

La Signorina Rigore non è neanche venuta a cena. L’Interpretazione Possibilista dorme da ore.

La Fenice e L’ultima Tentazione di Cristo pasteggiano sul terrazzo ad asparagi e cozze al limone, con i primi due Negroni e avanti così, a raccontarsi di avventure, occasioni, rimorsi e rimbalzi.

La Guerriera e la SaggiAnna sbobinano la lunga, massacrante settimana di soddisfazioni e branzini in faccia al lavoro.

Il crepuscolo illumina il terrazzo e noi non accendiamo neanche la luce, fuori.

E il secondo Negroni va via così, con le ultime gocce di un Gin da ricomprare, che forse mi è uscito un po’ carico, ma fa benzina.

Presa da un moto inspiegabile di vita, voglio ancora andare a ballare e Amelie guarda chi suona al Carroponte.

Scema va al piano di sopra a recuperare la torta, Più Scema tira fuori il passito che però finisce… Così, un po’ troppo subito. E grazie ad Aldo Ciprandi che ce l’ha portata.

La Guerriera ha finito le sigarette, di nuovo. La SaggiAnna sta pensando al cafone ospite del B&B.

E rimaniamo solo Amelie ed io, sul terrazzo. Amelie, io, e la musica.

Ci basta passare dai Rolling Stones a Chris Isaak per decidere che andremmo a ballare ma non ci serve uscire.

Parte *Gli spari sopra*, non si può stare ferme.

Ho un lampo di genio ed improvviso una playlist da fighetta radicalchic che da giovane ballava nei centri sociali, e tiro fuori il  rhum.

La Fenice e la Guerriera tornano indietro: son venute anche loro a ballare.

A piedi nudi e neri sul pavimento, qui suonano *La locomotiva* dei Modena City Ramblers e poi  *Io sto bene* dei CCCP.

Parte Lorenzo, come potrebbe mancare? *E non hai visto ancora niente*.

Anche il Matusalem scarseggia, oramai.

E così mi viene voglia di raccontarvelo: live da Ground Zero, in piena, serena, ebbra diretta mentre lei balla in piedi ed io seduta; lei canta, io scrivo.

Scrivo dal vivo sulla tastiera sparando le parole sullo schermo della Apple TV, ed Amelie si accorge, dopo un po’, che parlo di lei e non sto scrivendo una definizione. Dice qualcosa, poi balla. Poi ballo, poi scrivo. E non si sa come, riesco anche a scegliere i pezzi quasi fossi un buon dee-jay.

*Tu mi porti su*: tutte e due a stendere la merce più invitante sul bancone (o era il balcone?).

Velenosa, la Guerriera fa una battutaccia alla Fenice su uno dei suoi passati amori. E mentre suona *La Paranza* la stupenda di fuoco spara la massima della serata: ‘Questa è la ragione per cui non serve essere intelligenti per trombare bene!’. Ecco, io non lo so se sono tanto d’accordo, ma forse va bene così.

E’ notte qui fuori. Amelie balla sul pavimento di Ground Zero, con la Fenice tatuata addosso. La luna splende alta nel cielo nero tra le mura del terrazzo. Io ondeggio seduta, morta di sonno e del quarto bicchiere di rhum, e la Guerriera mi si è seduta sulle spalle a riposarsi.

*Everlong*. Foo Fighters. C’e ancora dell’adrenalina da bruciare, evidentemente.

*Centro di gravità permanente*. Franco Battiato. Ce l’abbiamo, è qui.

*Messico e nuvole*. Giuliano Palma. Amelie la prende a scoppio ritardato, ma è tornata a ballare. Lei e il suo Iphone su cui continua a scrivere. Chissà che cazzo combina.

*True blue*. Madonna. Me la canto tutta, che son trent’anni che la so a memoria ma soprattutto che l’aspetto.

*Just breathe*. Pearl Jam. Amelie la intona come un usignolo: ‘Stay with me, let’s just breathe’. Io le parole me le son finite tutte qualche ora fa, e adesso allora le respiro.

Ce la finiamo così, la serata, con la musica a bomba. Speriamo che Vittorio ed Anna domani non mi tirino le orecchie per aver esagerato col volume.

*L’urlo*. Zucchero Sugar Fornaciari. La Fenice riconosce che musicalmente Zucchero è un genio, la Guerriera invece apprezza anche le parole.

Non ho parole, babe. Adesso non ne ho più.
Ho gli occhi fissi al cielo, pieni di pianto.

Ma sento…
un canto…
un rumore…
che cresce…
un grido del cuore!

Da dove viene e dove va?

***

Prima regola di Ground Zero: niente regole. Sic dicunt.

Dovevamo solo berci un timido e sonnolento aperitivo.

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