La vita è adesso, fratello mio, non un secondo prima e non uno dopo. E non ce n’è uno da perdere.
Non ti sorprenderai a cantare, perché sei pieno di felicità talora inspiegabile e probabilmente canti sempre, ma il ‘ ma’ che ci mette dopo Baglioni è quello che sottolineavo a cena stasera.
‘E ti domandi certo
chi sei tu…
Sei tu che spingi avanti il
cuore ed il lavoro duro
di essere uomo e non sapere
cosa sarà il futuro…’
Non ci sono fardelli da portare che tu stesso non ti sia messo sulla schiena,
non ci sono scelte di altri da vivere dietro sbarre di gomma infrangibile,
non ci sono attimi in cui non esista la possibilità di scegliere.
Sei tu.
Sei la somma delle decisioni che hai preso e degli errori che hai fatto, sei la consistenza dei sogni e la determinazione della volontà, e niente che venga prima o dopo di te può cambiare quello che sei, soprattutto non può inficiare i pesi che porti.
Te lo dico io, che ho sbagliato tutto. Io, che son venuta fuori benissimo e lo stesso non ne ho fatta una giusta. Io che ho dovuto, mio malgrado, imparare che la leggerezza è un dono di Dio che a non tutti è dato.
A te è stato dato all’origine.
Allora, cazzo, usalo questo dono. Non sognare di essere leggero, tu lo sei!
Vivi la vita come se fossi solo, godrai di più dell’immenso piacere di non esserlo.
Non tu, non davvero, non mai solo.
Sei la somma e la funzione generatrice dei momenti, sei la vita che scorre e la combinazione degli eventi sempre fortuita. Sei l’attimo che consiste delle tue scelte, non di quelle che non hai fatto.
Porta i tuoi pesi, non quelli che vengono da prima di te.
Scoprirai che è tutto molto più onesto, coerente e lineare di quanto sembra.
Non hai un minuto da perdere, non un afflato di energia da disperdere, la vita è adesso e tu la devi correre tutta, perché è la tua, stupenda, brillante, velocissima, come quella di Valentino Rossi.
Ti regalerò ‘Il miglior tempo’ di Guido Meda, che è uno qualunque, come me, che però può fare della parola un’arte ormai disusa e splendida che sa ancora dare emozioni e stimoli.
Sei più fortunato di me, perché sei nato di acqua, sei governato dalla Luna e Saturno ce l’hai in esilio. Io son di terra, c’ho Venere in esilio e se non bastasse son fregata dal Sagittario nell’ascendente. Sei fortunato perché sei infinitamente amato da qualcuna che ti cammina accanto, perché hai il coraggio di rincorrere i sogni, perché pratichi quello che sogni anche se non ci credi. Ed io son tutta il contrario.
Però credimi, stavolta tocca a te di pensare solo a te. Credimi, per una volta: sei tu, solo tu.
Lasciatelo dire da una che è quel tanto più vecchia e pesante:
‘Sei tu che hai un vento nuovo tra le braccia
mentre mi vieni incontro
e imparerai che per morire
ti basterà un tramonto
in una gioia che fa male di più
della malinconia
ed in qualunque sera ti troverai
non ti buttare via
e non lasciare andare un giorno
per ritrovar te stesso
figli di un cielo così bello
perché la vita è adesso
è adesso’.