Casa!
Rientrare a casa, stasera, per Alice è stato facilissimo, a dispetto del solito.
E stare qui con lei adesso è davvero bello. E, davvero, non lo so se siamo mai state così bene assieme, noi due, da sole, fino ad ora.
Suona il CD del matrimonio della Sisa e Luis; sul tavolo c’è una cena arrangiata con gli avanzi deliziosi della serata di ieri e una bottiglia di Malbeck argentino che non vedrà il prossimo pasto; fuori piove a catinelle e l’acqua scroscia rumorosa sui lucernari.
Ci sono ancora cinque scatoloni, ma con metodo e desiderio adesso li apriamo e mettiamo ogni libro al suo posto.
E questa casa non sarà più vuota.
Anche se, stasera, ho capito, ascoltando Alice, che la Casa non è piena o vuota di oggetti, ma di amore. Se aveste visto con quanta cura e paziente dedizione organizzava la sua piccola cucina: i bicchieri, il wok, il churrasco e persino la pattumiera… il bagno, il tappeto rosso, la lampada, il carrellino degli ammazzacaffè e i girasoli di carta…
Questa casetta avrà pur tutti i difetti del mondo, e non è certo la casa della valigia dei sogni, ma è la casa di Alice!