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Prima tappa: Toscana

Veramente veramente, ispirata da Baricco, volevo andare al mare, ma poi il ricordo timido e un po’ pallido di un vecchio film dei fratelli Taviani (Fiorile, 1993) mi ha convinta ad ascoltare il suggerimento di Anna e cercare la quiete nella campagna Toscana.

Che poi, non sono proprio proprio in campagna, considerando che Firenze è a 35 km e che la zona qui brulica di attività economiche…

Comunque, oggi sono a Pistoia, domani vado a fare un giro a Vinci (dal “Codice Atlantico” a Palazzo Marino fino alla casetta natale in mezzo agli olivi) e passeggio sui sentieri del Montalbano (e anche qui, i commenti si sprecano).

Gli “Ossi di seppia” non sono proprio “così”, visto che il termine rappresenta poche parole ben riflettute, e non un fiume di emozioni scritte di getto, ma, se non mi viene un titolo migliore, lo prenda come omaggio chi me li ha regalati e chi forse ne riceve versioni meno edulcorate via email.

Magari poi, trovo un titolo migliore e lo cambio!

7 commenti su “Prima tappa: Toscana”

  1. essere citata nel tuo diario mi lusinga…

    Queste tue prime righe escono a fatica e dicono come ti sei affacciata al viaggio.

    La solitudine che citi è sicuramente vera e palpabile ma il silenzio che le appartiene è estremamente ricco.

    Da piccola mi dicevano “canta che ti passa”; chi ti conosce ti sostiene dicendoti “scrivi che ti passa”.

    Un abbracco
    annie

  2. Cara Chiara,
    mi limiterò ad un rapido saluto per non contaminare il tuo viaggio, poche righe per augurarti buona permanenza ed un felice ritorno ovunqua tu voglia stare.
    Un abbraccio,
    Luigi

  3. Ci sono persone che hanno il coraggio della propria follia, di abbandonare il loro lato conosciuto per incontrarsi dove non si sono mai viste allo specchio.
    Sono certo che avrai soprese meravigliose e spietati spazi di niente che ti ricorreranno.
    Non cercare di riempirli a tutti i costi, amica mia.
    Sono certo che il tuo viaggio ti porterà di nuovo a casa.
    Non ti stupire però se ti ritroverai da dove hai iniziato.
    Tutto è nuovo quando hai occhi nuovi e un cuore che non è in fuga.
    Fai buon viaggio, ti seguirò.
    Ti voglio bene e ti abbraccio forte.


  4. sono felice per il tuo splendido viaggio, alla scoperta di te stessa…

    Ti leggerò nel peregrinare verso la tua meta…
    anche se meta, in questo viaggio non c’è…

    Ti voglio bene…

  5. “…nessun luogo è lontano…se vuoi esserci, sei lì….”
    mi è nato il sorriso sulle lebbra quando ieri ho letto che non ti avrei potuto stringere per un abbraccio, ma che eri partita…approvo, condivido, e gusto da lontano con te ogni momento, perchè avrei fatto la stessa cosa.
    purtroppo (ed è uno dei rarissimi casi in cui lo dico!)da domani la tecnologia non mi supporterà piùe non potrò seguirti sul diario perchè parto anch’io; ma ci sarò, col modo più bello che conosco…e tu sai qual’è!
    ti stringo
    b

  6. Posso solo ringraziarti per la finestra sull’esistenza che stai aprendo. La tua fatica e la tua ricerca appartengono o dovrebbero appartenere a tutti noi.

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