Sole, silenzio e schizofrenia
In una cittadina con un centro storico minuscolo e preziosissimo, pieno di angoli segreti, silenzi e personaggi assurdi.
Mi sveglio rincretinita dall’aria condizionata, con cui ho litigato tutta la notte, ed è troppo tardi per far colazione in locanda. Troverò un bar. Il navigatore mi porta al tourist information ai confini della città e del raccordo autostradale che la circonda, lì mi aggiudico una cartina e indicazioni su dove parcheggiare. Il giovanotto risponde a qualche domanda con ansia da prestazione, mi guarda curioso, mi chiede da dove vengo perché “fa il censimento dei turisti”.Leggi tutto »Sole, silenzio e schizofrenia
Prima tappa: Toscana
Veramente veramente, ispirata da Baricco, volevo andare al mare, ma poi il ricordo timido e un po’ pallido di un vecchio film dei fratelli Taviani (Fiorile, 1993) mi ha convinta ad ascoltare il suggerimento di Anna e cercare la quiete nella campagna Toscana.
Che poi, non sono proprio proprio in campagna, considerando che Firenze è a 35 km e che la zona qui brulica di attività economiche…Leggi tutto »Prima tappa: Toscana
15 agosto 2009, ore 20
Sono in una locanda. E’ carino. Il parcheggio è deserto, ci sono 3 macchine compresa la mia superecologica auto di “Ritorno al Futuro”. Al piano di sotto c’è un’osteria, si chiama La Limonaia. Al piano di sopra un corridoio lungo, con 6 porte (solo numeri pari). La mia è la stanza numero 10. Leggi tutto »15 agosto 2009, ore 20
Metti una sera a cena… in Toscana
Divertente star qui, con l’aria dell’artista. Li vedi, questi personaggi toscani, che sembrano usciti loro da un libro, non io, che mi guardano straniti, di sottecchi, come se fossi matta.Leggi tutto »Metti una sera a cena… in Toscana
Christmas in Prague
Ti lascia senza fiato questo autobus gremito, le strade deserte, nebbia e palazzi alti, freddi e anonimi, la voce della signorina dell’altoparlante che blatera in ceco nomi incomprensibili delle fermate. Prendi la metropolitana, viaggia forse 40 metri sotto terra, la scala mobile è ripida e lunga… ti trovi fuori dalla stazione, fermata Namesti Miru, e il mondo ha un altro colore: una chiesa che trionfa davanti agli occhi, luci natalizie dappertutto, palazzi bianchi con finestre alte in stile rinascimentale, e dietro le tende ancora luci. Lusso, eleganza, splendore di una civiltà che sembra avere la nobiltà tatuata dentro le viscere.Leggi tutto »Christmas in Prague
Il lido di Ostia e lo Zodiaco
Il vestitino nero era troppo bello, sì, ma sono contenta di averlo messo. Perché deve finire questa storia che quando sono giù peggioro le mie condizioni. Azione, reazione. Reazione all’indolenza della paura, facendo le cose piano ma facendole. Reazione alla tristezza e alla malinconia, intorno a me soltanto luce. E quindi trucco e gonna corta anche se siedo a tavola con due uomini che passano il tempo a commentare le donne che passano. Uscire dalla simbiosi credo che voglia dire anche smettere di aver bisogno di essere sempre al centro. Solo perché non riesco ad esserlo io per me.
Partenza e Musei Vaticani
Decidere è stato difficile. Avevo voglia di farlo ma non trovavo il coraggio. Poi ho pensato a cosa perdevo: l’occasione di avere un po’ di pace. L’occasione di non passare un altro weekend di inferno, chiusa dentro casa o zingara in giro senza meta, a farmi rovinare dall’angoscia che mi assale. Mi sono detta: va bene. Lo faccio. Al massimo… prendo il treno e torno a casa.
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